Dalle foreste europee a quelle nord americane, il larice è sempre più apprezzato per le sue eccellenti qualità che lo rendono un legname perfetto per realizzare grandi strutture, rivestimenti e mobili di arredo. Una specie legnosa pregiata, particolarmente resistente agli agenti atmosferici e all’umidità esterna.
Scheda tecnica
Nome botanico: larix
Famiglia di appartenenza: conifere
Peso specifico: fresco 860 kg/m3 – stagionato 650 kg/m3
Area geografica di origine: zone montuose dell’Europa centrale, Russia, Stati Uniti, Canada, Giappone
Varietà di larice
Si fa presto a dire larice… quello che non tutti sanno, è che esistono almeno 20 specie di larice, che a seconda della zona geografica di origine, dall’altitudine e dalle condizioni metereologiche presentano caratteristiche estetiche e tecniche diverse.
LARICE EUROPEO: è la varietà più conosciuta, detto anche larice comune (Larix decidua), che troviamo principalmente nei paesi dell’Europa centrale, come l’Austria (larice austriaco) e anche in Italia. Presenta una chioma larga (se cresciuto nelle zone collinari) che diviene sempre più stretta salendo di quota. La resistenza agli agenti atmosferici lo rende ideale per costruzioni navali e strutture esposte a umidità e acqua.
LARICE SIBERIANO (larix sibirica): a differenza del larice europeo, il clima più rigido e più freddo della Siberia orientale conferisce al legno anelli di accrescimento più stretti e una fibratura più densa, migliorando quindi le prestazioni meccaniche e di tenuta al chiodo. Il legno è di colore più giallastro omogeneo rispetto al rosso chiaro del larice europeo.
LARICE OCCIDENTALE: è tipico delle foreste statunitensi e canadesi, può raggiungere anche i 60 metri d’altezza e presenta una chioma decisamente conica.
LARICE GIAPPONESE: forse tra tutte le specie di larice è il meno conosciuto; quello giapponese (Larix leptolepis) presenta una chioma un po’ più irregolare e il suo legno viene utilizzato per la costruzione di ponti, imbarcazioni e mobili d’arredo.
Caratteristiche del legno di larice
Il legno di larice è straordinario sotto molteplici punti di vista:
– Colore e venature: uno dei primi aspetti che distinguono il larice dalle altre specie legnose è la marcata differenza di colore tra alburno e durame. Il primo ha una tonalità giallastra, mentre il secondo va dal rosso al bruno rossastro. Il risultato è una venatura calda che tende a scurire intensamente a seguito dell’esposizione al sole.
– Elevata elasticità e resistenza agli agenti atmosferici
– Densità media e umidità dal 12 al 15 %: è considerato un legno pesante e duro
– Resina: il legno di larice, appartenendo alla famiglia delle conifere, è molto resinoso per definizione. Questo aspetto implica che si ponga una cura particolare durante la sua lavorazione, per non danneggiare gli utensili.
– Buona stabilità e ottimi livelli di impermeabilità, lo rendono un materiale ideale per la realizzazione di strutture in legno, imbarcazioni e pergolati anche in contesti molto umidi o a contatto con l’acqua. Le proprietà isolanti lo rendono inoltre perfetto per essere utilizzato come rivestimento da interno o esterno.
– Grande versatilità: è presente in vari formati (dalle boules ai listelli), può essere lavorato in molteplici modi e utilizzato per impieghi diversi.
Campi di utilizzo
Il legno di larice è uno dei materiali più utilizzati nel settore della falegnameria e dell’edilizia.
La sua semplicità di lavorazione, le ottime capacità di resistenza agli urti e all’acqua e la resa estetica apprezzabile, lo rende il prodotto ideale per qualsiasi tipo di impiego.
Lo troviamo infatti spesso utilizzato come legno di rivestimento per facciate esterne o pavimentazioni, ma anche per realizzare balconi, finestre e porte di casa.
È particolarmente indicato per la costruzione di pergole, gazebo o strutture in legno da esterno, anche a stretto contatto con l’acqua – noi ad esempio abbiamo realizzato delle cavane per i pescatori
Infine riscontra da sempre un grande utilizzo anche negli ambienti interni, per costruire scale, mobili da incasso, pavimenti in parquet o mobili.
Differenze tra legno di abete e di larice
Entrambi i legni vengono utilizzati nel settore dell’edilizia, e la stretta somiglianza a livello di pianta (entrambi appartengono alla famiglia delle conifere e a forma conica) porta spesso a confondere il legno di abete con quello di larice.
Tuttavia, dal punto di vista strutturale, il legno di larice presenta delle caratteristiche superiori rispetto a quello di abete. Inoltre, per tutte le proprietà che abbiamo visto precedentemente, garantisce maggiore resistenza agli agenti atmosferici e maggiore stabilità.
Questa differenza si riversa anche sull’aspetto economico, in quanto il legno di larice è inevitabilmente più costoso rispetto a quello di abete.
La nostra offerta sui segati e semilavorati in larice europeo e siberiano
I nostri magazzini di Porto Viro e Reggio Emilia dispongono di un vasto assortimento di prodotti in larice siberiano e europeo, disponibili in vari formati e suddivisi per qualità.
• In boules, negli assortimenti 0/II o III FALEGNAMERIA
• In tavole prismate, negli assortimenti I/II, III PIALLA, I/IV PIALLA, IV, V e III C
Il materiale a richiesta può essere acquistato:
• Fresco listellato
• Stagionato all’aria con un’umidità attorno al 20%
• Essiccato con grado di umidità su richiesta del cliente.
Assortimenti disponibili
I/II: legname assolutamente sano, privo di perforazioni o guasti provocati da insetti o funghi, con tolleranza di lievi alterazioni cromatiche. Tolleranza di tasche di resina dello spessore non superiore ai tre millimetri. Nodi aderenti aventi diametro non superiore ad 1/4 della dimensione minima di sezione ed in ogni caso non superiore ai quattro centimetri. Tolleranza di lievi fessurazioni alle estremità. Possibile presenza di alburno sul retro della tavola.
III PIALLA: legname assolutamente sano, privo da perforazioni o guasti provocati da insetti o funghi, con tolleranza di lievi alterazioni cromatiche. Presenza di tasche di resina. Nodi aderenti per almeno 2/3 del totale con diametro non superiore a 1/3 della dimensione minima di sezione ed in ogni caso non superiore ai sette centimetri. Tolleranza di lievi fessurazioni alle estremità. Possibile presenza di alburno sul retro della tavola.
IV: legname sano, immune da perforazioni o guasti provocati da insetti o funghi, con tolleranza di alterazioni cromatiche. Nodi aderenti e non, con possibilità di diametro superiore a ½ della dimensione minima di sezione. Tolleranza di fessurazioni alle estremità, con possibilità di alburno e leggero smusso sul retro della tavola.
V: legname con difetti vistosi di rotture, fessurazioni, fori, cipollatura, guasti e tasche di resina. Possono esserci tavole storte e svergolate.
III C: legname assolutamente sano, privo da perforazioni o guasti provocati da insetti o funghi, con tolleranza di lievi alterazioni cromatiche. Presenza di tasche di resina. I nodi possono essere non aderenti e morti, ma non delle dimensioni da compromettere la tenuta meccanica della tavola. Tolleranza di lievi fessurazioni alle estremità. Possibile presenza di alburno su entrambe le facce.
I-IV PIALLA: Assortimento misto.